Droghe

Generalmente si  intende una sostanza naturale o prodotta per sintesi chimica avente effetto stupefacente.
Ci sono anche dipendenze non legate direttamente a un'assunzione di una sostanza, le cosiddette dipendenze del nuovo millennio o nuove dipendenze

 
 

 

 
Notizie tratte da: http://www.drogaonline.it/Le_droghe.html - http://www.cedostar.it/droghe.htm - http://www.ecomind.it/nuove_dipendenze/info_nuove_dipendenze.html

TABACCO

ALCOL

Alcohol

MARIJUANA

EROINA

Heroin

COCAINA

Cocaine

EXTASY

Ecstacy

GHB

GHB

ALLUCINOGENI

Hallucinogens

KETAMINA

Ketamine

METANFETAMINA
ANFETAMINA

Methamphetamines

ROIPNOL
PSICOFARMACI

Rohypnol

POPPER

DOPING
ANABOLIZZANTI

SMART
DRUG

 
Le dipendenze del nuovo millennio o nuove dipendenze

INTERNET

CELLULARE

SHOPPING

FITNESS

GIOCO
D'AZZARDO

SESSO

LAVORO

Il sito contiene immagini che potrebbero dare fastidio a persone sensibili

 

 

TABACCO

 

Il tabacco fu portato in Europa come stramberia da reduci delle esplorazioni colombiane. Le prime notizie storiche le troviamo nella "Storia Generale delle Indie" di Bartolomeo de la Casas in cui si legge al riguardo che gli indiani " mischiano il fiato con il fumo di un'erba chiamata "petum" e soffiano come dannati". Il "petum" o "tabago" veniva annusato, masticato o fumato in delle specie di pipe di pietra rossastra. Sia per I Maya, che per i pellirosse il far ardere il tabacco rappresentava un fatto religioso e voler osannare il Dio Balan , il dio dei quattro venti, che accendeva con i suoi lampi e le sue fumate ( le nuvole) il cielo.
La sigaretta sembra che sia stata inventata durante la guerra di Crimea, quando un carico di pipe colò a picco e ai soldati venne l'idea di arrotolare il tabacco nei contenitori di carta della polvere da sparo. Per molti anni la sigaretta non interessò i fumatori di pipa e di sigari, perché ritenuta troppo dolciastre o insipida ma quando, tra le due guerre mondiali, i trinciati si fecero più forti, quello che prima era un vizio divenne una piaga che si estendeva progressivamente, spinto dall'avvio delle necessità industriali: tale necessità si sposò dopo la seconda guerra mondiale con lo sviluppo della pubblicità che indirizzò, come ancor oggi, i costumi e le abitudine della collettività.

Danni del tabacco

Quando si parla dei danni del fumo del tabacco, si tende a calcare la mano sulla maggior possibilità che il soggetto fumatore vada incontro a tumori; in primo luogo a quelli polmonari, ma anche della vescica, pancreas, utero.
Ed è vero, è stato dimostrato ed è comprovato.
Ma ricordiamo i danni della nicotina in modo particolare sul cuore e alla circolazione. Tutti sanno che la prima sigaretta del mattino, oltre a stimolare le funzioni intestinali, provoca tachicardia, cioè l'aumento della frequenza cardiaca. Chi avverte poi senso di freddo a mani e piedi capisce che si tratti di spasmi circolatori e se si misurasse la pressione potrebbe costatare che è aumentata.
Fumare non giova ma fa danno a chi soffre di ipertensione, di angina o di insufficienza arteriosa o a chi in precedenza abbia avuto un infarto. Non giova nemmeno per chi ha il colesterolo o i trigliceridi alti; la nicotina infatti stimola la liberazione dei grassi dai depositi e fa aumentare la quota circolante, mantenendone elevato il tasso circolante. Negli anziani poi , in modo particolare, aumenta il richio embolico e trombotico.
Effetti della nicotina sullo stomaco: la nicotina stimola la secrezione acida dello stomaco e quindi favorisce la gastrite, la ulcera. Chi poi è in cura con terapia antiulcera che al giorno d'oggi agisce facendo diminuire la secrezione acida, compie , fumando , una cosa senza senso.
Da una parte infatti fa diminuire la stimolazione acida ( con la medicina) e dall'altra stimola la secrezione con la sigaretta. Pensate quanta terapia presa per nulla e quanti soldi andati in fumo. Infine pensiamo agli effetti dannosi del catrame sui polmoni e ai derivati della nicotina che agiscono come cancerogeni sia sul polmone che su organi distanti come il pancreas, l'utero e la vescica.
Quindi la nicotina è e rimane una sostanza tossica che in nessun modo può essere considerata innocua ma deve ritenersi una delle principali fonti di malattia nell'uomo.

Per maggiori informazioni sui danni http://www.billmurray.it/tabacco


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ALCOL

Alcohol

L'alcool, pur essendo in commercio, è considerato una droga dall'Organizzazione Mondiale della Sanità perché è una sostanza psicoattiva che dà dipendenza e assuefazione (bisogno di aumentare la dose per ottenere lo stesso effetto).
Il consumo di alcol non è illegale, ma fa parte della nostra cultura. Questo porta a sottovalutarne i rischi
, causando comportamenti dannosi per la salute fisica psichica e sociale.
L'alcoolismo è infatti la più antica e diffusa dipendenza nel mondo occidentale.
L'alcol etilico o etanolo è una sostanza liquida incolore che si forma per fermentazione di zuccheri semplici. Vino, birra, distillati, superalcolici: mille forme di consumo del tutto lecite che non devono far dimenticare i rischi connessi all'uso di questa sostanza.
Si trova in commercio sotto forma di: birra, vino, distillati, liquori che contengono una percentuale di alcool etilico variabile. I danni sono legati alla concentrazione di alcool nel sangue (alcolemia) che dipende dalla quantità assunta, ma anche da età, sesso, peso, salute, digiuno o meno….

Perché si ricerca.

L'assunzione provoca sensazione di leggerezza, ebbrezza, facilita la comunicazione e la socializzazione, ma si può anche diventare petulanti, scocciatori, violenti e litigiosi, sbruffoni o piagnoni, rovinando amicizie, amori e matrimoni.

Danni

  • Gastriti; ulcere; epatiti; cirrosi; incidenti stradali; rischi legati al comportamento sessuale più disinibito e quindi meno protetto.
  • L'alcool in gravidanza può causare problemi nello sviluppo del bambino.
  •  Overdose si verifica associando alcool e droghe, come eroina e psicofarmaci.
  • Un uso prolungato può danneggiare il cuore, il fegato, lo stomaco e il cervello.
  • La dipendenza sia fisica che mentale a lungo termine causa irritabilità, tremori alle mani, crampi, nausea e ansi, sintomi che scompaiono solo se si assume nuovamente la bevanda alcolica.
  • L'associazione di alcool alla guida dell'auto causa pericoli mortali a sé e agli altri.
  • Si stima che ogni anno, in Italia, ci siano circa 21.000 morti associate al consumo di alcool.

Per maggiori informazioni sui danni http://www.billmurray.it/alcol

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MARIJUANA

Marijuana

Con il termine cannabinoidi si indicano i derivati della Cannabis Sativa quali hascisc e marijuana (il cosiddetto fumo).
Il principio, attivo sul cervello, contenuto in queste sostanze è il THC (tetraidrocannabinolo) che può variare da fumo a fumo in maniera rilevante a seconda dei luoghi di coltivazione.
I cannabinoidi vengono principalmente fumati (spinello), ma si possono anche ingerire sotto forma di infuso (the).

Perché si ricerca

Con il fumo si cerca l'aumento delle percezioni interne e esterne, e una maggiore socializzazione con gli altri; il rituale di assunzione in gruppo prevede infatti che lo stesso spinello (joint) passi da una mano all'altra.
La cannabis produce l'intensificazione della percezione che si vive: maggiore solidarietà e empatia se si sta bene nel gruppo, o paranoia se il gruppo non è gradito. Gli effetti di questa sostanza variano da persona a persona e a seconda del contesto in cui si realizza l'assunzione.

Danni

  • I danni fisici sono a carico del sistema respiratorio, una canna equivale a 4 sigarette di tabacco e il fumo viene trattenuto più a lungo ed è più caldo.
  • A dosi elevate, soprattutto se ingerito come infuso, può provocare disturbi fisici o psicologici: manie di persecuzione o paranoia associata a tachicardie, mal di testa.
  • Nei soggetti con equilibrio psichico precario i cannabinoidi possono portare in evidenza disturbi di personalità o crisi psicotiche latenti che non si erano manifestati prima.
  • Come per le altre le sostanze, compresi caffè e tabacco, l'assunzione prolungata di cannabinoidi può comportare dipendenza psicologica, soprattutto se l'uso si collega a situazioni problematiche che non si ha la forza di affrontare: quando, per esempio, un ragazzo o una ragazza non riescono a socializzare con i coetanei se non si fanno una canna.
  • Le canne rallentano i riflessi e quindi, messi così, confusi e poco concentrati, diventa pericoloso fare molte cose, soprattutto guidare.

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EROINA

Heroin

Come l'oppio e la morfina anche l'eroina deriva dal papavero. Si presenta come una polvere bianca o marrone, spesso granulosa. L'eroina è stata creata dalla casa farmaceutica Bayer nei primi del '900 come "cura" per la dipendenza da morfina e a quei tempi fu pubblicizzata (assieme all'aspirina) per raffreddore e tosse.

Cos'è, perché attrae

L'assunzione di eroina avviene per lo più per via inalatoria o per via endovenosa, provocando una sensazione di benessere diffuso, la scomparsa di paure o angosce e annullamento del dolore fisico. Chi la utilizza ricerca il flash, un momento di benessere acuto e improvviso. L'assunzione, anche di poche dosi, può generare dipendenza in modo molto rapido, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con l'uso prolungato della sostanza scompaiono gli effetti piacevoli del buco (pera) e la dose serve solo per combattere i sintomi (molto dolorosi) dell'astinenza. L'eroina, infatti, come tutti i derivati dell'oppio provoca una grande tolleranza e assuefazione, più se ne usa più ce ne vuole per ottenere gli effetti della dose iniziale.

Danni

  • L'overdose, sindrome da sovradosaggio, è la causa più diretta di morte per l'uso di eroina, si manifesta associando eroina ad alcool o psicofarmaci, ma anche per concentrazioni di eroina diverse dalla roba utilizzata normalmente. I sintomi dell'overdose sono incoscienza o coma, depressione respiratoria, pupille "a spillo". In caso di overdose è necessario stare vicino al paziente, evitando che si addormenti e chiamando tempestivamente l'auto medica per somministrare una dose di farmaco antagonista (Narcan) per evitare la morte.
  • La salute dell'eroinomane peggiora, si abbassano le difese immunitarie, si cariano i denti e l'uso per via endovenosa provoca spesso flebiti e ascessi. L'uso promiscuo di filtri o siringhe può trasmettere l'infezione da Hiv, epatiti B e C.
  • La vita ruota in breve tempo attorno la dose giornaliera. I legami affettivi, familiari, amicali, lavorativi, quando vengono faticosamente mantenuti, risultano comunque compromessi dall'uso della sostanza; l'eroinomane è costretto a procurarsi continuamente denaro per acquistare la dose (o le dosi) giornaliere, arrivando spesso a spacciare, a rubare o prostituirsi.

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COCAINA

Cocaine

L'uso della cocaina risale al 2000 a.C., è nel XIX secolo che la cocaina raggiunge proporzioni di utilizzo vastissime. In seguito alla consapevolezza dei danni arrecati da questa sostanza, nel 1914 è stata posta fuori legge. Fino agli anni '80 l'uso di cocaina si associava soprattutto a uno stile di vita molto agiato, anche perché il costo di questa sostanza era molto più elevato rispetto ad altre droghe pesanti. Attualmente si rileva il passaggio da un uso elitario ad un uso più diffuso.
Il costo della cocaina è diminuito diventando più accessibile sia per i tossicodipendenti, che possono alternare cocaina ed eroina, sia per i giovani consumatori che cominciano ad avvicinarsi al mercato delle sostanze.

Che cos'è e perché attrae

La cocaina è una sostanza psicoattiva eccitante estratta da una pianta che cresce sulle Ande, la coca. Agisce sul cervello influenzando l'energia, la memoria, la vigilanza, l'umore, il piacere. L'uso della cocaina all'inizio dà sicurezza, efficienza, vitalità intellettuale, esalta la resistenza fisica. E' spesso utilizzata allo scopo di aumentare l'intimità interpersonale. La cocaina può essere consumata in vari modi: sniffata (tirata), fumata, iniettata.
Gli effetti iniziano a manifestarsi entro 3-5 minuti quando la cocaina viene sniffata, entro 30-45 secondi se iniettata e in tempi ancora più brevi se fumata. Tali effetti durano poco più di un'ora.

Rischi

  • Effetti collaterali e rischi si moltiplicano se la cocaina è iniettata in vena o fumata perché arriva più velocemente al cervello: tremori, ipertensione, tachicardia, innalzamento della temperatura, difficoltà a mangiare e dormire, agitazione psicomotoria.
  • La sostanza porta a sopravvalutare se stessi, le proprie capacità e le conseguenze di quello che si fa: ciò può risultare particolarmente pericoloso durante la guida o in situazioni in cui l'aggressività va tenuta sotto controllo.
  • Quando termina l'effetto c'è il cosiddetto down: ci si sente stanchi, si entra in depressione e, con il tempo e l'aumento delle dosi, in down si giunge a non provare piacere per nessuna cosa.
  • Il consumatore cronico è spesso ansioso, irritabile, sospettoso e suscettibile. Nei casi estremi può arrivare alla paranoia, al delirio, alle allucinazioni.  
  • In poco tempo la cocaina porta all'abuso: si sente sempre più forte il bisogno di prenderne ancora, fino al punto in cui, se dosi e frequenza aumentano, non si riesce più a farne a meno.
  • L'overdose può portare alla morte per arresto cardiaco, convulsioni o paralisi respiratoria.

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EXTASY

Ecstacy

L'Exstasy è un composto sintetico, generalmente spacciato in pasticche colorate o capsule, molto più raramente in polvere.
La sostanza principale in essa contenuta è l'MDMA (Exstasy, X, E, XTC, Adam, Ice; Speed, Eve, the drug).
In alcune pasticche sequestrate (pasta, chicca) non sono state trovate tracce di questi composti, ma LSD, ketamina, anfetamina, mentre in altre non è stato rilevato alcun tipo di droga.
In realtà calarsi una pasticca è un salto nel buio, non si sa quello che si prende. L'MDMA (la sostanza principale della pasticca) veniva utilizzata negli anni '60, in situazioni terapeutiche protette, come coadiuvante nella psicoterapia di gruppo, perché produce percezioni di fiducia nell'altro, empatia e socializzazione. L'exstasy che si trova sul mercato, tuttavia, non è mai MDMA puro ma è sempre mescolato, in combinazioni diverse, con altre sostanze.

Perche' attrae

L'exstasy è spacciata in modo capillare durante le lunghe notti del week-end per sopportare lo stress della notte e favorire la disinibizione.
I composti a base di metilossianfetamine (MDMA, MDE, MDEA, MDA, MMDA) agiscono dopo 20/40 minuti raggiungendo il loro picco dopo 60/90 minuti.
Con l'assunzione sembrano sparire le barriere e le inibizioni.
La fase successiva di down presenta, al contrario, astenia, depressione e apatia, per qualcuno considerata altresì una ulteriore forma di piacere.

Danni diretti

  • Bisogna distinguere i danni dell'exstasy da quelli specifici dell'MDMA e derivati, poichè la concentrazione dei componenti delle pasticche spacciate sotto il nome di exstasy è molto varia e i danni sono legati ai diversi contenuti delle pasticche.
  • L'MDMA provoca un forte aumento della pressione sanguigna e può causare la morte in soggetti con scompensi cardiaci, renali o epatici.
  • L'effetto della sostanza sul cervello ha a che fare con la serotonina (neurotrasmettitore cerebrale) e in laboratorio si sono rilevati danni nella produzione di questa sostanza.
Nella foto il confronto, attraverso la tomografia ad emissione di positroni, tra il cervello di un utilizzatore di exstasy (a destra) e una persona non consumatrice (a sinistra).
  • A dosaggi multipli si possono presentare tachicardie, capogiri, irrequietezza, svenimenti, crampi, a lungo andare possono comparire sintomi semi - permanenti come ansia, depressione, attacchi di panico, aggressività, difficoltà di concentrazione, paranoia allucinazioni.
  • L'exstasy provoca un elevato aumento della temperatura corporea e della sudorazione. Per ridurre il rischio di morte per "colpo di calore" è importante bere acqua in grande quantità, anche se non si avverte la sensazione di sete.

Danni indiretti (causati dai "riti di assunzione")

  • L'associazione con particolari antidepressivi è un'altra causa di possibile morte.
  • L'associazione con alcool e altre sostanze e il conseguente e improvviso down è spesso causa di incidenti stradali durante il ritorno a casa.
  • L'exstasy facilita i rapporti umani e quindi anche quelli sessuali; aumentano i rischi di rapporti non protetti con sconosciuti.

Attenzione: Spesso tra gli habitué della notte da sballo, si usano indiscriminatamente acidi, exstasy e anfetamine che vengono indistintamente "sperimentate" o assunte regolarmente senza tener conto dei diversi effetti collaterali e rischi di assunzione.

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GHB

GHB

Detta anche droga dello stupratore.
Questa sostanza ha cominciato a circolare diversi anni fa negli ambienti fitness (palestre), siccome ha la facoltà di stimolare gli ormoni della crescita. E’ dunque stata popolare innanzi tutto presso gli sportivi come sostanza "dopante". Il GHB è poi entrato nella scena "Tecno" agli inizi degli anni 90, prima negli Stati Uniti poi in tempi più recenti in Europa. Da rilevare che in questi ambienti il GHB è conosciuto come Ecstasy liquida, e quindi considerata come tale, producendo gli stessi effetti. Purtroppo il GHB non ha nulla a che vedere con l'Ecsatsy, poiché sostanza completamente diversa, sia chimicamente sia fisicamente, e ritenuta nettamente più pericolosa dell'Ecstasy, poiché difficile da dosare. Nel 1960 è stato introdotto l'uso del GHB in terapia come anestetico narcotico per via endovenosa. Negli anni successivi è stato somministrato in medicina per la cura dell'alcool dipendenza e della dipendenza dagli oppiacei, queste somministrazioni ebbero poca efficacia. L'acido gamma-idrossibutirrico, più comunemente chiamato GHB si trova sotto forma liquida (incolore e dall'odore leggermente pungente) ed anche sotto forma di polvere bianca cristallina.
Il GHB viene prodotto tramite idrolisi a partire del gamma butirrolactone, con aggiunta d'acqua. A questa sostanza vengono aggiunti coloranti per renderlo più attrattivo. Esso viene assunto quasi esclusivamente per via orale, di solito mescolato con delle bevande come il succo d'arancia allo scopo di mascherare il gusto salato. Il GHB è un normale componente del metabolismo dei mammiferi e si trova in ogni cellula del corpo umano (specialmente nell'ipotalamo, nei gangli basali, nelle reni, nel cuore nei muscoli e nelle masse grasse). Si pensa sia un neurotrasmettitore ma la sua natura è ancora oggetto di accese discussioni. Fu sintetizzato per la prima volta circa 30 anni fa dal Dott. H. Laborit durante gli studi inerenti ad un altro neurotrasmettitore (GABA). Si trova usualmente sotto forma di liquido chiaro, contenuto in bottigliette di plastica o sotto forma di polvere bianca. In medicina è usato per la cura dell'alcool-dipendenza e come coadiuvante del parto (per le sue proprietà rilassanti e anti-spasmodiche).

Effetti

E’ molto difficile determinare la potenza del GHB; anche piccoli aumenti della dose possono condurre ad effetti completamente inaspettati. Gli effetti cominciano generalmente a distanza di 5 -20 minuti dall'ingestione e durano 1,5 - 3 ore. I consumatori riportano sensazioni di piacere diffuso, rilassamento e tranquillità, placidità, sensualità, euforia e tendenza a verbalizzare. Il GHB deve la sua fama alle proprietà "pro-sessuali", poiché gli effetti comprendono disinibizione, aumento della sensibilità tattile, aumento della capacità erettile nei maschi, e una maggiore sensibilità al momento dell'orgasmo.

Effetti non desiderati

Stati confusivi, interferenze psicomotorie e di coerenza nella verbalizzazione e sedazione totale (nel caso di una dose troppo alta). Fra gli effetti avversi conosciuti si segnalano inoltre forti attacchi di nausea, vomito, confusione e difficoltà muscolari. Nei casi più gravi sono state osservate convulsioni, collasso, coma e morte. In particolare l'interazione con alte dosi di alcool e molto pericolosa e può anche condurre alla morte. Il GHB ha anche un effetto legato "al mattino dopo" (una sorta di "dopo sbronza"), anche se meno forte e spiacevole di quella causata dall'abuso di alcool: come per altre sostanze anestetiche, come la Ketamina, alcuni consumatori riportano sensazioni di freschezza e energia il giorno dopo. In America, in Inghilterra ed in Giappone sono stati riportati casi di violenza carnale legati alla somministrazione di GHB (cosa che ha fatto guadagnare al GHB la nomea di "rape drug" - droga da stupro). Durante l'effetto del GHB è stata registrata una stimolazione della produzione dell'ormone della crescita (GH), da 9 a 16 volte in più rispetto al normale.

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ALLUCINOGENI

Hallucinogens

Sotto il nome di allucinogeni (acidi) troviamo diverse sostanze di diversa composizione chimica, che hanno in comune effetti simili: LSD, mescalina, psilocibina, peyotl, ketamina. Alcune di queste sostanze sono molto antiche e nelle popolazioni aborigene vengono utilizzate per entrare in contatto con altre entità.
L'uso di allucinogeni si è diffuso negli anni '60/'70 all'interno dei movimenti giovanili collegati alla cultura psichedelica. Anche attraverso espressioni artistiche e letterarie, l'uso di allucinogeni si associava, spesso, alla ricerca di esperienze di sé e di rapporti interpersonali più consapevoli e autentici. Negli anni '90 queste sostanze sono ritornate in forma massiccia sul mercato, associate a un uso più consumistico della sostanza (in combinazione con exstasy e anfetamine) e, in contesti più ristretti, come ricerca più consapevole di esperienze percettive e nuovi stati di coscienza.
Gli allucinogeni non generano dipendenza fisica, ma, come le altre sostanze, possono ingenerare fenomeni di dipendenza psicologica. L'effetto di una sola dose può comportare, inoltre, sensazioni molto traumatiche, e dolorose, per la psiche e l'integrità dell'io.
LSD viene prodotto per lo più sotto forma di francobolli, zollette di zucchero o pillole; aria molto negli effetti a seconda dei tagli (sostanze che si aggiungono alla principale) di exstasy, stricnina, anfetamine.
Il peyotl è un cactus contenente diversi principi attivi ed è utilizzato soprattutto in Centro America, viene spacciato sotto forma di bottoni freschi o secchi.
La Ketamina è una droga-dance (droghe associate al week-end e alle lunghe notti in discoteca) spesso spacciata come exstasy in associazione con efedrina e caffeina, ma produce la percezione di dissociazione dal proprio corpo e percezioni extrasensoriali, in particolare legate alla dimensione della morte.

Perché attraggono

Le sostanze allucinogene producono effetti molto diversi e molto soggettivi; in generale gli allucinogeni provocano viaggi (trip) psichedelici in cui la percezione di sé e dell'ambiente circostante viene alterata, amplificando le capacità sensoriali e modificando lo stato normale di coscienza. E' quindi possibile non distinguere la realtà dall'immaginario e perdere i confini spazio temporali, confondendo il proprio sé con quanto ci circonda. I viaggi possono essere piacevoli, con forti sensazioni di benessere, oppure "bad trip", con sensazioni molto negative, a seconda delle caratteristiche del soggetto e del contesto in cui si sviluppa l'esperienza di assunzione. La durata dell'effetto dura dalle quattro alle dodici ore (Tranne che per la ketamina il cui viaggio dura una quindicina di minuti).
Spesso, anche a distanza di mesi, si possono riproporre flashback, il ritorno all'acido, in cui il soggetto rivive gli stessi effetti, anche drammatici, dello strippo precedente senza avere assunto nuovamente la droga. Ogni acido è una storia a sé e l'effetto varia da soggetto a soggetto.

Danni

Durante l'esperienza possono verificarsi attacchi di panico, dovuti alla natura del viaggio ma anche alla paura di non tornare "normali" (la percezione temporale è infatti alterata).
L'uso di queste sostanze può provocare psicosi durature o permanenti, soprattutto in soggetti giovani e psicologicamente immaturi.
I rischi legati all'assunzione aumentano se la persona non è "accompagnata" nel suo trip da qualcuno che possa proteggerla da eventuali danni fisici (verso di sè o verso altri) dovuti alla perdita di realtà, e da sensazioni negative che l'acido può provocare.

Attenzione: Spesso tra gli habitué della notte da sballo, si usano indiscriminatamente acidi, exstasy e anfetamine che vengono indistintamente "sperimentate" o assunte regolarmente senza tener conto dei diversi effetti collaterali e rischi di assunzione.

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KETAMINA

Ketamine

COSA E’

La Ketamina è un anestetico usato in medicina e in veterinaria. Sale dopo circa 3 – 4 minuti e dura dai 45 minuti a 1 ora ½. La prima volta può durare di più. Agisce deprimendo il Sistema Nervoso Centrale, riducendo la frequenza cardiaca/respiratoria e la pressione arteriosa. A dosaggi inferiori a quelli necessari per l'anestesia produce anche effetti psichedelici che inducono una sensazione di dissociazione tra mente e corpo. La sostanza, che si presenta sotto forma liquida o di polvere biancastra è normalmente sniffata ma può anche essere ingoiata o assunta con iniezioni inframuscolari

 EFFETTI E RISCHI

  • Separazione tra mente e corpo

  • Leggerezza della mente che viaggia

  • Ti sembra di essere in un pianeta di gomma: il tempo si dilata, i pezzi del tuo corpo sembrano staccarsi

  • Flash visivi, visioni mistiche

  • Paralisi del corpo

  • Completa mancanza dei movimenti

  • Puoi avere vuoti di memoria

In caso di "BAD TRIP" gli effetti da belli diventano brutti e allora ti può capitare:

  • La sensazione che il tuo corpo si stia deformando come se fosse di legno o di plastica

  • Attacchi di panico

  • Nausea, vomito, paranoia perché non riesci a coordinare i movimenti

  • Allucinazioni, deliri, tremori.

Con un uso continuato di ketamina, oltre ad una lenta scomparsa degli effetti psichedelici che lasciano solo l'effetto sedativo della sostanza, non si escludono danni permanenti al sistema nervoso.
In caso di overdose si possono avere arresti cardiaci e gravi danni cerebrali.
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METANFETAMINA

ANFETAMINA

Methamphetamines

Sono sostanze di origine sintetica ad azione stimolante sul Sistema Nervoso Centrale (agiscono sulla regolazione del sonno, dell’umore e dell’appetito). Si presentano sotto forma di compresse o capsule (di varie dimensioni e colori), polvere, gel o cristalli (ice). Poiché la maggior parte dell’amfetamina che è reperibile sul mercato illegale, proviene da laboratori clandestini, che non rispettano le norme igieniche e sanitarie, difficilmente ciò che si arriva ad ottenere contiene il principio attivo puro.

EFFETTI

  • L’amfetamina rende vigili ed energici, sicuri di sé, meno stanchi ed assonnati perché non fa sentire la fatica

  • Può facilitare la scioltezza comunicativa e rendere sensibili agli stimoli esterni (musica). In ogni caso, la ricettività varia da individuo a individuo

  • Inibisce la sensazione della fame

  • Fa aumentare il battito cardiaco, la respirazione, la pressione arteriosa e quindi la temperatura corporea

Le amfetamine si possono mangiare, sniffare, fumare o iniettare. I tempi e i modi della salita variano a seconda del tipo di assunzione: se ingerita, gli effetti compaiono dopo mezz’ora/un’ora; se sniffata sono ridotti a non più di qualche minuto; se fumata o iniettata la salita è quasi immediata.

Gli effetti indesiderati del "dopo" sono: stanchezza, depressione, nervosismo, aggressività, mascelle digrignanti. Quando scende (e arriva il down) è importante riposarsi e non fare attività che richiedano concentrazione, il corpo (e la mente) devono recuperare!

 

RISCHI

a breve termine

Il pericolo principale a cui si può andare incontro, bevendo poca acqua, in situazioni affollate e di ballo sfrenato, è il "colpo di calore" cioè un aumento velocissimo della temperatura corporea (anche sopra i 42°) e della pressione sanguigna. Oltre al colpo di calore, la morte può essere dovuta all’infarto e in casi limite all’overdose.

a medio e lungo termine

un uso frequente e prolungato di amfetamine può indurre tolleranza e di conseguenza una dipendenza psicologica e fisica.

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ROIPNOL

PSICOFARMACI

Rohypnol

La sua commercializzazione è iniziata nel 1970; all'inizio venne usato come ammortizzatore degli effetti di cocaina e di anfetamina, successivamente a scopo ansiolitico e, infine, come vera e propria droga, generando una certa dipendenza. Sotto l'effetto di roipnol (soprattutto insieme ad alcolici e altre droghe), si perde totalmente coscienza di sé e si può avere successivamente un'amnesia di ciò che si è fatto. Per questo motivo (oltre che per alcuni effetti negativi cerebrali riscontrati) gli Stati Uniti lo hanno già bandito dal commercio, mentre in Europa e nel resto del mondo è ancora ampiamente usato come farmaco.

Gli psicofarmaci si possono suddividere in alcune categorie: neurolettici, antidepressivi, ansiolitici.

  • I neurolettici sono potenti sedativi del sistema nervoso centrale, vengono prescritti nei casi di deliri, allucinazioni percezioni alterate della realtà, vengono utilizzati dal consumatore di cocaina o allucinogeni per tornare alla normalità. L'assunzione provoca rallentamento delle capacità mentali, pesantezza degli arti, incomunicabilità apatia e spossamento.
  • Gli antidepressivi vengono prescritti nei casi di depressione, quando cioè la persona perde ogni passione per la vita e ogni capacità di autostima. I rischi di abuso sono. Intossicazioni (anche overdose), alterazione del sonno e del sistema circolatorio, passaggio dalla fase depressiva a quella maniacale,
  • Gli ansiolitici o benzodiazepine (tavor, valium, minias, darkene, roipnol, EN) riducono l'ansia e la percezione dei propri problemi. L'abuso di queste sostanze, in associazione con alcool viene ricercato per staccare la spina, ricercare uno stato di completa incoscienza nel quale non pensare (esperienze che finiscono anche con overdose). Le benzodiazepine danno una forte dipendenza fisica e psicologica e sono difficili da scalare. Gli effetti sono sonnolenza, difficoltà di coordinazione motoria, minor rendimento, maggior rischio di infortuni o incidenti in particolare se associati ad alcool.

Danni

In generale queste sostanze vanno dosate accuratamente dal medico a seconda dei sintomi e della persona.
Utilizzarli a sproposito genera scompensi psichici e rischi fisici di notevole importanza.

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POPPER

Originariamente nitrito di amile o di butile, oggi in varie forme di nitriti, il Popper si presenta sotto forma di liquido, contenuto in fiale o bottigliette. L'assunzione avviene, quasi sempre,per inalazione. Il popper nasce dall'ambiente dei sexy-shop, soprattutto inglesi, e si diffonde anche in Italia, negli anni '90, parallelamente al consumo di altre droghe sintetiche. L'effetto sale dopo pochi secondi dall'inalazione e non dura più di 30/40 secondi.

Perchè attrae

Il Popper aumenta il battito cardiaco molto velocemente e chi lo assume si sente il 'cuore in gola', come se stesse facendo Bungy- Jumping (calarsi nel vuoto appeso a un elastico). Ma l'uso del popper è collegato, in particolare,al mito della sua capacità di potenziare il desiderio e le prestazioni sessuali. L'assunzione produce, infatti,vasodilatazione, rilassamento della muscolatura e un senso di euforia. L'effetto desiderato è comunque di breve durata e chi lo utilizza durante l'atto sessuale è costretto a interrompere spesso il rapporto per le frequenti inalazioni, data la breve durata dell'effetto di eccitazione.

Rischi

  • Il Popper aumenta il battito cardiaco troppo velocemente e può provocare attacchi di nausea, vomito, alterazioni della vista e, in persone predisposte, disturbi cardiaci molto gravi. Se viene assunto insieme ad ecstasy, anfetamine, cocaina, il rischio di attacchi cardiaci aumenta notevolmente, anche nei soggetti in perfetta forma fisico.
  • Il liquido è pericoloso per la pelle e le mucose, produce forti infiammazioni e, in alcuni casi, vere e proprie ustioni.
  • Avere rapporti sessuali sotto l'effetto di sostanze aumenta il rischio di contrarre il virus dell'AIDS, perchè è più difficile dire di no se non si è del tutto convinti di avere un rapporto, ed è più difficile utilizzare correttamente il profilattico.
  • Il rischio di dipendenza psicologica dal Popper è molto forte, chi lo usa per un incontro sessuale pensa di non poter più avere rapporti senza la sostanza.
  • Il popper è altamente infiammabile ed è pericoloso usarlo in presenza di fiamma e di calore.

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DOPING

ANABOLIZZANTI

Il "doping" è l'impiego di sostanze per migliorare la prestazione fisica e atletica anche (ma non solo) attraverso l'aumento della massa muscolare.

Nel doping vengono utilizzate sostanze stupefacenti, per l'effetto stimolante (come cocaina, ecstasy, anfetamine) o analgesico (come la morfina), oppure farmaci a base di ormoni, farmaci diuretici che utilizzati in modo improprio provocano gravi danni all'organismo.

Benchè il doping sia illegale, e contro l'etica sportiva, l'uso di sostanze per migliorare le prestazioni è molto diffuso, anche tra persone che praticano attività fisiche nel tempo libero.

Perché si ricercano

  • Gli anabolizzanti (steroidi anabolizzanti androgeni), come il testosterone, aumentano la massa e la potenza muscolare
  • I diuretici aiutano l'eliminazione dei fluidi favorendo la riduzione repentina del peso corporeo. Vengono utilizzati anche per ridurre la presenza di altri farmaci nelle urine ed aggirare, in questo modo, i controlli anti-doping
  • Gli ormoni peptidici servono a stimolare la produzione di steroidi nel corpo e producono un effetto euforizzante

Danni

  • Gli anabolizzanti (steroidi anabolizzanti androgeni), possono comportare danni al fegato, all'epidermide, all'apparato cardiovascolare e all'apparato endocrino. L'uso prolungato favorisce l'insorgenza di tumori e di disturbi psiachitrici. Negli uomini gli steroidi possono provocare una diminuzione dei testicoli e la riduzione della produzione di sperma; mentre nelle donne può verificarsi una mascolinizzazione: riduzione del seno e perdita delle mestruazioni
  • L'uso di diuretici per raggiungere una riduzione repentina di peso corporeo può comportare gravi danni e squilibri all'organismo
  • Gli ormoni peptidici possono comportare gravi effetti collaterali: allergie, diabete, acromegalia (grave malattia che negli adulti si manifesta con la crescita delle ossa e negli adolescenti con il gigantismo)

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Smart Drug

La definizione di smart drugs è in continuo cambiamento, non solo per i diversi tipi di sostanze che di volta in volta rientrano in questa categoria, ma anche da un punto di vista concettuale e culturale. Così negli anni '90 per smart drugs si intendevano alcuni farmaci usati in medicina come coadiuvanti delle malattie senili. A partire dal 1997 e proveniente dagli USA, anche in Italia gli studenti universitari cominciano ad usare queste sostanze per preparare meglio gli esami ("uso universitario"), poichè l'uso continuato di tali prodotti produce un miglioramento della concentrazione e della memoria. Sempre negli stessi anni, si aggiungono alla categoria anche una serie di integratori, per lo più concentrati vitaminici e minerali, da assumere in seguito all'uso di droghe chimiche, quali ecstasy, cocaina, ecc, per rendere più morbido l'hangover dei giorni successivi. Nel tempo l'uso universitario sembra essersi estinto a favore di altri prodotti "smart", tanto è vero che oggi per smart drugs si intende soprattutto l'herbal ecstasy.

Le smart drugs si distinguono in due grandi gruppi:

Sulla base di un primo insieme di circa 300 prodotti è stata elaborata una classificazione delle smart drugs nelle seguenti categorie:

  1. stimolanti efedrinici (herbal ecstasy);

  2. stimolanti xantinici;

  3. stimolanti a sinergismo xantino-aminoacidico (energy drinks);

  4. stimolanti a sinergismo xantino-aminoacidico-sinefrinico;

  5. stimolanti afrodisiaci a base vegetale;

  6. prodotti alcolici (liquori di assenzio);

  7. popper e gas esilarante;

  8. eco-drugs

Da sottolineare che tali prodotti sono soggetti a volatilità per cui invecchiano in pochi anni, alcuni in pochi mesi, lasciando il passo a sempre nuovi prodotti, dove il fattore della "novità" sembra essere una regola fondamentale del marketing del commercio smart. Per tali ragioni la classificazione sopra riportata è suscettibile a modificazioni.

Le smart drugs possono trovarsi sotto forma di pastiglie, polvere oppure liquide ed hanno sia un'origine naturale che di sintesi.

Per approfondimenti consultare la pubblicazione "Smart Drug" del Dipartimento del Farmaco - Osservatorio Fumo Alcol e Droga Istituto Superiore di Sanità - Roma, 2006, disponibile all'indirizzo http://www.iss.it/binary/ofad/cont/smart%20completo.1162288091.pdf

STIMOLANTI EFEDRINICI (HERBAL ECSATSY)

L’efedrina è un’amfetamina vegetale che provoca effetti stimolanti potenti. L’efedrina è stata usata per decenni per le sue proprietà termogene nella cura dell’obesità e c’è stato anche un uso non terapeutico negli ambienti sportivi e in quelli della pornografia. Con l’arrivo nel mercato delle herbal ecstasy e pillole smart a base di efedrina, dal 1° aprile 2004 ne è stata vietata la vendita e la produzione non farmaceutica in tutta l’Unione Europea.

L’effetto anfetaminico delle herbal ecstasy (dette anche ecsatsy vegetale) è relativamente più corto e più tremolante di quello del classico speed (metamfetamina di sintesi) ed è sufficiente oltrepassare di poco la singola dose per percepire l’effetto collaterale  del trembling, con un generalizzato tremolio fisico e sensoriale, dove anche la vista e l’udito divengono tremolanti.  L’eccesso di efedrina può comportare:

  • Nervosismo;

  • Irrequietezza;

  • Tremori;

  • Insonnia;

  • Nausea;

  • Palpitazioni;

  • Perdita dell’appetito;

  • Eventuali eventi psicotici.

Studi farmacologici hanno dimostrato che l'assunzione della caffeina con l'efedrina aumenta la tossicità di quest'ultima sul cuore, per cui è sconsigliabile aggiungere forti dosi di caffeina alle herbal ecstasy.

NB: Le pillole di herbal ecstasy possono presentarsi in concentrazioni molto diverse, per cui si può sbagliare la scelta della dose, rischiando di assumere una quantità maggiore della dose che si ritiene di aver ingerito.
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STIMOLANTI XANTINICI

Sono composti presenti in numerose piante, tra cui le più utilizzate nelle smart pill sono: caffè, tè, cola, guaranà, mate, maytenus. Gli stimolanti xantinici vegetali vengono utilizzati come coadiuvanti per le prestazioni intellettive, per la preparazione degli esami universitari, per lunghe ore di guida e in altre diverse situazioni in cui sia richiesto un aumento di prestazione fisica o intellettiva. L'abuso di questi prodotti comporta sintomi simili al generico abuso da caffeina, ossia:

  • irrequietezza;

  • insonnia;

  • tremolio.

 Questi sintomi scompaiono velocemente dal momento in cui si interrompe l'assunzione.
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ENERGY DRINKS

Nella classe deli energy drinks il sinergismi più utilizzato è quello della coppia caffeina-taurina della Red Bull e di altre bevande simili. La taurina è un aminoacido presente nel cervello e nel cuore dell'uomo adulto. Possiede virtù antiossidanti, sensibilizza il sistema immunitario e facilita l'eliminazione delle tossine per via renale. E' stato sperimentalmente provato che l'abbinamento taurina-caffeina incrementa di circa il 20% il volume di sangue pompato al cuore a ogni battito, cosa che non avviene con la sola caffeina. L'aumento della portata sanguigna provoca una migliore ossigenazione anche nel cervello, con maggior rendita nell'attività di veglia, idonea per la guida notturna e per il mondo dei camionisti.
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STIMOLANTI SINEFRINIC

Negli stimolanti a sinergismo xantino-aminoacidico-sinefrinico, alla coppia caffeina-taurina viene aggiunta la sinefrina, una sostanza che viene estratta dalla buccia dell'arancio amaro e che viene proposta nel mondo smart come sostituto all'efedrina, sebbene in maniera deludente. Infatti, la sinefrina si differenzia dall'efedrina  per la mancanza di effetti sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna. Molti consumatori, dopo aver provato l'efedrina, rimangono delusi dai prodotti a base di sinefrina. L'impressione è che questa classe di smart drugs verrà presto dimenticata.
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AFRODISIACI VEGETALI

Gli stimolanti afrodisiaci sono pillole in cui principi attivi sono estratti di piante, per lo più esotiche, riconosciute dalla medicina occidentale come dotate di proprietà afrodisiache, generalmente non meglio specificate. Nel mondo degli afrodisiaci legali ci troviamo di fronte a una giungla di prodotti specifichi per le diverse esigenze sessuali maschili e femminili.

Attualmente in Italia, gli afrodisiaci maschili smart più in voga sono quelli del gruppo della Sex-e. Pur rientarndo nella nella categoria commerciale di "viagra vegetale", i prodotti Sex-e procurano un effetto mentale di tipo empatico oltre a quello specificamente sessuale. Pur essendo prodotti a basso profilo tossicologico, non sono però esenti da rischi per l'organismo, tra i quali vanno ricordati:

  • eccessivo impegno sul sistema cardio-respiratorio;

  • aritmie, stati d'ansia, che però si dileguano in breve tempo.

Fra gli afrodisiaci femminili, i più diffusi sono: damiana, yohimbe, maca, muira puama. Si tratta di sostanze che aumentano la sensibilità dermica di tutto il corpo e non solo delle aree pubiche.
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PRODOTTI ALCOLICI (LIQUORI D'ASSENZIO)

Un tempo celebre, il liquore d'assenzio è oggi proibito in quasi tutti i Paesi, in quanto contiene un olio essenziale che in alte dosi è velenoso. Le bottiglie di superalcolici chiamate "liquori d'assenzio" contengono basse concentrazioni di tujone, il principio attivo della pianta di assenzio. In realtà, le basse concentrazioni di tujone presenti nei liquori di assenzio oggi in commercio, non sono tali da poter influire sull'effetto totale del liquore. Bisogna precisare che questi liquori sono ad alta gradazione, sino al 70% vol. e oltre. Da un punto di vista tossicologico, L'alcol  a 70° è una droga molto tossica che può scatenare forme di violento alcolismo con reazioni spesso difficili da gestire.

L'abuso di questo liquore dà infatti sviluppo ad una intossicazione cronica detta absintismo. Il tujone ha intense proprietà eccitanti sul sistema nervoso centrale e può produrre:

  •  esagerazione dei riflessi,

  • illusioni, 

  • allucinazioni,

  • manifestazioni epilettiche.

L'assenzio ha inoltre una forte azione irritante sugli organi pelvici per via della quale ha trovato impiego in passato come abortivo.
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Dipendenze del nuovo millennio (nuove dipendenze)

Internet, telefono, palestra, shopping: per molti sono semplici passatempi, mezzi di comunicazione o strumen­ti di lavoro. Per alcuni si trasformano, invece, in fonti di attrazione irresistibile, vere e proprie manie. Il rapido processo di evoluzione tecnologica ed economica di questi ultimi anni, infatti, ha portato anche alla nascita di nuove dipendenze, che si manifestano con sintomi simili a quelle da sostanze psicoattive. Le "New addictions", Questo è il loro nome, includono tutte quelle forme di dipendenza, che non sono legate a sostanze stupefacenti o alcolici, bensì ad attività lecite, socialmente non riprovevoli e apparentemente non dannose.

INTERNET

CELLULARE

SHOPPING

FITNESS

GIOCO
D'AZZARDO

SESSO

LAVORO

Abuso del web
 

Tre fasi
Questa dipendenza, generalmente, si sviluppa in tre fasi:

  1. inizialmente la persona comincia a dimostrare un'attenzione ossessiva verso la rete, trascorrendo gran parte del suo tempo on line e nelle chat;
     
  2. il tempo giornaliero dedicato a internet diventa sempre maggiore e cominciano a comparire segnali di disagio quando la persona non è connessa;
     
  3. nella terza tappa, quella della tossicomania, la dipendenza comincia a provocare i suoi effetti più pericolosi, danneggiando la vita sociale, lavorativa o scolastica e conducendo l'individuo verso l'isolamento dal mondo reale.
La dipendenza da Internet (Internet Addiction Disorder) ha stimolato numerose ricerche e studi in ambito internazionale negli ultimi dieci anni. Alcuni autori, nell’ottica cognitivo-comportamentale, evidenziano cognizioni disadattive nei soggetti dipendenti da Internet. Tali cognizioni disadattive comprendono pensieri distorti su di sé e pensieri distorti sul mondo. I soggetti con uno stile cognitivo rimuginante hanno problemi più gravi in relazione all’uso problematico di internet. Altre distorsioni cognitive si riferiscono a vissuti di inadeguatezza, di insicurezza, bassa autostima, difficoltà relazionali.

Alcune ricerche hanno evidenziato nelle persone con dipendenze da internet problemi come Disturbi dell’Umore, Disturbi d’Ansia, Disturbi del Controllo degli Impulsi, Disturbi di Personalità e Problemi di autostima.
La dipendenza da Internet, ci sono soggetti che arrivano a stare on-line 40 e più ore a settimana, comporta disturbi fisici come Disturbi del Sonno, mal di schiena, mal di testa, sindrome del tunnel carpale, stanchezza degli occhi, irregolarità nell’alimentazione, ma le conseguenze maggiori e più gravi sono le conseguenze psicologiche, familiari, lavorative ed economiche.
L’abuso di Internet compromette la vita relazionale e affettiva del soggetto e spesso on-line nascono relazioni facilitate dall’anonimato, dalla semplicità del contatto virtuale e spesso a soffrirne è proprio il partner reale, isolato dal rifugio virtuale del soggetto dipendente.
Alterazioni dello stato di coscienza, depersonalizzazione, perdita del senso della propria identità personale caratterizzano la trance dissociativa da videoterminale (Caretti), disturbo che può presentarsi in soggetti dipendenti da Internet.
L’anonimato e l’assenza di vincoli spazio-temporali possono porsi come fattori di rischio. La realtà virtuale si sostituisce al mondo reale.

Internet rappresenta un fenomeno nuovo, potente, multidimensionale, facilmente accessibile, indispensabile ormai trovarsi in Rete per lavoro, per studio, per gioco, per indagini, per ricerche e le opportunità che offre sono molteplici. È certamente uno strumento utile e potente, ma richiede un’attenzione particolare nel caso venga utilizzato da bambini e giovani.
La patologia che l’uso maladattivo di Internet può far insorgere assume aspetti diversi in relazione ad una o più applicazioni che la Rete mette a disposizione.

L'introduzione di internet ha sicuramente migliorato la qualità di vita, consentendo, per esempio, di velocizzare le operazioni commerciali ed economiche, di comunicare in tempo reale con tutto il mondo e di diffondere informazioni in modo più immediato e diretto. Tuttavia, come la maggior parte dei fenomeni, ha anche caratteristiche ed effetti negativi, soprattutto per coloro che non sono in grado di usufruirne in modo adeguato. L'abuso del web costituisce una vera e propria dipendenza dannosa, denominata "Internet addiction disorder" (lad), che colpisce soprattutto gli uomini di un'età compresa tra i 15 e i 40 anni e si sviluppa in tre fasi (vedi riquadro "Tre fasi" a sinistra). La crescita vertiginosa del fenomeno dipende, in particolare, dall'introduzione dell'Adsl, che rende ancora più facile e veloce la connessione e la navigazione in rete, e dalla possibilità di navigare in qualsiasi luogo, grazie agli internet point, ai computer portatili e alle connessioni senza fili.

LE CAUSE
In alcuni casi la Iad nasce in persone già colpite da disturbi psichici preesistenti, che non hanno una vita sociale e lavorativa soddisfacente e quindi trovano nella rete una sorta di rifugio.

■ Il fascino del web deriva anche dalla possibilità che esso può offrire di eliminare le barriere del tempo e dello spazio, inducendo sensazioni di onnipotenza.
■ Durante la navigazione inoltre, la persona può decidere di essere chi vuole, modificando a suo piacimento identità e personalità, con il risultato di non avere inibizioni e insicurezze.
■ Passare molto tempo davanti allo schermo del computer concede la possibilità di provare nuovi e intensi sentimenti di fuga, che consentono alla persona di "viaggiare" in un mondo immaginario e parallelo, dove i suoi problemi e le sue ansie quotidiane non hanno ragione di esistere.
■ La struttura della rete favorisce, infine, la navigazione illimitata, se si considerano gli infiniti collegamenti, costantemente proposti, che portano a consultare per ore migliaia di siti differenti, in modo assolutamente irrazionale.

CHE COSA FARE
-> Limitare il tempo trascorso on line, dandosi scadenze da rispettare ogni volta.
-> Fare una tabella riportando il tempo di connessione e, con l'aiuto di un timer, dopo 30 minuti chiudere la connessione.
-> Non trasformare la navigazione in internet in un'abitudine quotidiana.
-> Coltivare i rapporti inter-personali reali, abbandonando quelli virtuali.

I ESISTONO VARIE SOTTOCATEGORIE

■ Dipendenza cyber-sessuale: c'è un utilizzo assiduo e compulsivo dei siti dedicati alla pornografia e delle chat room per adulti, all'Interno delle quali è possibile fare sesso virtuale.
■ Dipendenza cyber-relazionale: la frequentazione di chat porta alcune persone a instaurare relazioni interpersonali virtuali, che progressivamente acquistano più
importanza dei rapporti reali e portano all'isolamento.
■ Dipendenza dai giochi: possono essere i semplici videogiochi interattivi, ma anche il gioco d'azzardo.
■ Sovraccarico cognitivo: l'esigenza di trovare alcune informazioni in rete si trasforma, in questo caso, in una vera e propria ossessione.
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L'ossessione del Cellulare

Il cellulare è diventato ormai un oggetto di uso comune, che permette di comunicare in qualsiasi momento con chiunque, annullando i limiti della distanza fisica. L'uso di questo prezioso mezzo di comunicazione diventa distorto quando si trasforma in un oggetto indispensabile, senza il quale non si riescono a intrattenere rapporti sociali. Il cellulare, quindi, non è più vissuto come un accessorio, ma come un attributo permanente e irrinunciabile, che viene utilizzato costantemente come strumento privilegiato per stabilire un contatto con gli altri.
• Esso tende a trasformarsi in una necessità per distogliere l'attenzione dalle carenze affettive e relazionali, che affliggono la persona. L'invio costante di sms e le continue telefonate sono vissute come attività naturali e automatiche, necessarie per tenere sotto controllo le amicizie o le relazioni sentimentali.
• L'utilizzo del cellulare, con il quale si instaura una sorta di vero e proprio rapporto affettivo, è una necessaria fonte di piacere.
• Questo rapporto morboso con l'oggetto rischia, a lungo andare, di provocare l'effetto opposto rispetto a quello prefisso in origine, facendo perdere il contatto con la realtà e limitando le relazioni interpersonali.

LE CAUSE
Ricorrere alla telefonata o al messaggio serve per controllare costantemente la presenza degli altri e come sfogo o rimedio per placare una situazione di disagio o di insicurezza.
■ Anche una profonda paura della solitudine e l'incapacità di accettare la lontananza e il distacco provocano, inconsciamente, l'esigenza irrefrenabile di usare il telefonino.
■ Le persone frustrate, che evidenziano alcune carenze affettive o insoddisfazioni relazionali, si servono del cellulare per saziare il loro maniacale bisogno di conferme e rassicurazioni.
■ La scarsa autostima e la difficoltà a rapportarsi in modo positivo con la realtà sono fattori che possono scatenare il disturbo.

CHE COSA FARE
■ Cercare di limitare l'uso del telefono cellulare allo stretto necessario, utilizzando altri mezzi per comunicare e relazionarsi con gli altri.
■ Invece di scrivere sms, fissare un appuntamento dal vivo oppure scrivere una lettera.
■ Consultare uno psicologo per imparare a conoscere le problematiche all'origine del problema e riuscire a superarle
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Shopping compulsivo

Questo disturbo, caratterizzato dall'impulso incontrollabile all'acquisto, è stato descritto per la prima volta nel 1915 come "mania di comprare" o "oniomania".
• Le persone colpite da questa dipendenza sono spinte dall'urgenza di acquistare qualsiasi cosa, per lo più oggetti inutili sempre più costosi, senza un motivo preciso.
• Immediatamente dopo aver soddisfatto la pulsione all'acquisto la reazione è di sollievo e piacere ma, al contempo, si genera uno stato di tensione e stress, causato dalla voglia di comprare ancora. Nasce così il senso di colpa.
• La società non riesce ancora a percepire questa dipendenza come un vero e proprio problema, poiché si crede, erroneamente, che le conseguenze non possano essere particolarmente pericolose.

LE CAUSE
In generale, sono maggiormente colpite da questo disturbo donne giovani, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, con alle spalle forti carenze affettive, che cercano di placare oppure di dimenticare con lo shopping.
■ Le persone con scarsa autostima di sé sono più predisposte, ma lo sono anche i narcisisti, sempre alla ricerca di novità per abbellire il loro ego, e gli istrionici, spinti dall'esigenza di essere costantemente al centro dell'attenzione. ■ Questo disturbo può dipendere anche dalla presenza di uno stato emotivo fortemente alterato, che spinge persone colpite a tenta superare la tristezza, la solitudine e la frustrazione piacere effimero dell'ai sto.
■ Il disturbo è spesso ritrovabile anche in chi è ce da disordini legati a stati di ansia e stress.

CHE COSA FARE
■ Per prima cosa, è consigliabile imporsi un budget mensile per far fronte ad acquisti di prima necessità non superare mai, senza fare eccezioni.
■ Coltivare sia gli affetti dei propri familiari sia amicizie che si hanno l'esterno.
■ Consultare uno specialista, psicologo o psicoterapista, per capire la carenza effettiva o il disagio all'origine del disturbo di cui si soffre.

Diventa una malattia?
Ci si trova di fronte a una vera e propria dipendenza quando:
■ il denaro utilizzato per fare gli acquisti risulta decisamente eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche;
■ gli oggetti vengono acquistati senza alcuna ragione e non hanno nessuna utilità. L'esigenza è comprare, non importa cosa;
■ dopo lo shopping subentrano crisi di ansia e stress, legate al senso di colpa;
■ gli acquisti si susseguono con una frequenza sempre maggiore, fino a ripetersi più volte nell'arco di una settimana;
■ l'abitudine a comprare con assiduità è un comportamento nuovo e precedentemente estraneo alla persona.
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Fitness mania

Fare sport regolarmente è una buona e salutare abitudine. Il luogo ideale per mantenersi in forma, che permette anche di socializzare, soprattutto in città, è la palestra. La smania di avere un fisico impeccabile può, però, degenerare in una vera e propria malattia, denominata "vigo-ressia".
• I benefici derivanti da una costante attività fisica sono innegabili, ma se la passione per lo sport si tramuta in ossessione diventa un preoccupante disturbo. La linea perfetta e il fitness sempre e comunque diventano un'esigenza malsana, che rischia di rovinare la salute. 6 Frequentemente, la mania dell'esercizio fisico si associa a diete improvvisate, squilibrate, iperproteiche, povere di grassi e spesso associate a integratori di ogni genere. La dieta serrata e l'esercizio fisico costante, infatti, diventano l'unico interesse centrale nella vita delle persone colpite da questa sorta di nuova dipendenza.
• Tutto il tempo e le risorse economiche a disposizione vengono utilizzati per la cura del proprio corpo, acquistando riviste specializzate, prodotti dimagranti, attrezzi e abbigliamento specifici per il fitness.
• Gli effetti negativi sono molteplici, come la depressione, le alterazioni metaboliche, i problemi cardiovascolari.

CAUSE
Le persone sono costantemente messe sotto pressione dai messaggi dei media, che impongono modelli irraggiungibili e sottolineano la centralità dell'aspetto fisico. Così, la scarsa autostima e il disagio derivante dalla mancata accettazione altrui favorisce, in alcune persone particolarmente fragili sul piano psicologico, la corsa ossessiva verso una forma fisica perfetta, da ottenere attraverso diete drastiche e ginnastica sconsiderata.
■ Molto spesso questa dipendenza dal fitness nasconde altre problematiche, quali stress e ansia, che trovano nella palestra una valvola di sfogo.

CHE COSA FARE
■ Evitare gli eccessi in palestra, cominciando a fare sport in modo graduale e senza sottoporre il proprio fisico a sforzi enormi e dannosi.
■ Praticare le attività sportive servendosi dell'aiuto di personale esperto e specializzato, che sia in grado di indicare gli esercizi fisici e i movimenti più adatti alle singole esigenze.
■ Non cercare di ottenere risultati miracolosi in breve tempo, evitando allenamenti troppo faticosi e
diete squilibrate.
■ Imparare a rispettare il proprio corpo, ascoltando e interpretando i suoi segnali e le sue esigenze, per ottenere i risultati migliori senza causare effetti dannosi e controproducenti.
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Gioco d'azzardo

Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV) il gioco d’azzardo patologico viene definito come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattivo tale da compromettere le attività personali, familiari lavorative “. Il giocatore compulsivo non gioca per guadagno materiale , ma per il piacere che gli deriva dal giocare. La perdita di controllo e la pervasività del gioco nella vita del soggetto determinano il deterioramento dei rapporti affettivi, familiari, lavorativi.

L’assessment dei livelli del gioco d’azzardo patologico prevede l’utilizzo di strumenti specifici, come il SOGS (South Oaks Gambling Screen) e altri strumenti come alcuni test di personalità (MMPI-2, Rorsharch ) e le scale per la valutazione di ansia e depressione.
Il gioco patologico presenta un alto livello di comorbilità con i Disturbi dell’Umore, l’alcolismo, l’uso di sostanze, i Disturbi di Personalità, i Disturbi del Controllo degli Impulsi. Tra i soggetti che richiedono un trattamento terapeutico per il gioco d’azzardo patologico emergono con alta frequenza ideazione suicidaria e tentativi di suicidio. Una caratteristica di personalità che emerge dagli studi in relazione al gioco d’azzardo è la tendenza a ricercare il rischio e le esperienze eccitanti.
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Sesso

La dipendenza da sesso o Sex Addiction. Colpisce prevalentemente i maschi. La dipendenza sessuale è una relazione disturbata e distorta con il sesso, attraverso la quale la persona cerca di alleviare lo stress evitando sentimenti dolorosi e fuggendo da relazioni intime di fronte alle quali emerge una profonda inadeguatezza nella capacità di gestirle.
Il radicamento nella realtà, che pure può mostrare tutti i suoi aspetti più difficili e dolorosi, è un elemento fondamentale della salute psicologica. Il dipendente dal sesso ha una grave difficoltà a vivere il sesso naturalmente, come una relazione intima con uno scambio di piacere. La relazione è invece di tipo ossessivo. I comportamenti che un dipendente sessuale può mettere in atto sono diversi: rapporti sessuali con prostitute o con persone anonime, esibizionismo, acquisto di materiale pornografico, utilizzo di servizi erotici telefonici o su internet, masturbazione in modo ossessivo.
La compromissione di una vita di relazione sana è molto rilevante, ma sono importanti anche gli effetti sui processi mentali: l’intrusione di pensieri e fantasie non volute può ostacolare la vigilanza, impedire la concentrazione su una normale occupazione.
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Lavoro

Le profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali, determinate in larga misura dal progresso scientifico-culturale, negli ultimi 50 anni hanno plasmato e veicolato stili di vita, assetti strutturali della società moderna implicando importanti cambiamenti della qualità della vita, della salute, dei consumi, miglioramenti e incrementi strettamente legati alla industrializzazione e alla urbanizzazione. Molti giovani e molte donne vorrebbero entrare nei circuiti lavorativi della nostra cosiddetta “società dei consumi”, così come molti uomini e molte donne che hanno perso o che rischiano di perdere il lavoro avrebbero voluto o vorrebbero restare. Sembra paradossale allora parlare di una dipendenza da lavoro. Tale paradosso, però, è solo apparente. In questo tempo storico, infatti, il lavoro pare essere sempre più espressione di una realizzazione personale e strumento di approvazione e di valutazione psico-sociale della persona. Il rischio della degenerazione in una nuova forma di dipendenza, la dipendenza da lavoro, è rilevato da molti studi internazionali; tale rischio è molto alto per quelle persone insicure, con uno stile cognitivo rigido e inadeguato a gestire i problemi, che hanno grandi difficoltà a esprimere e a comunicare le proprie emozioni, a vivere con piacere e con soddisfazione le relazioni affettive e interpersonali, e che riversano sul lavoro eccessive aspettative, energie, bisogni di conferme del proprio valore nel tentativo - inadeguato e inefficace - di avere sollievo dall’ansia e dall’insicurezza, e in questo modo riempire un vuoto nella loro vita.

La competizione, il prolungato investimento del tempo nel lavoro, le aspettative alte, anche una elevata quota di aggressività, la restrizione del tempo libero e l’allentamento delle relazioni non qualificano di per sé una dipendenza dal lavoro. Lo sono, invece, l’accentramento sul lavoro, la esclusività, la perdita di spazi di vita, la condotta ossessiva, l’orientamento dell’intera vita al lavoro con conseguente perdita di capacità di contatto emotivo con se stessi, con la propria famiglia e con gli altri che qualificano la dipendenza da lavoro.

Gli studi internazionali definiscono il workaholism o work addiction, ossia la dipendenza da lavoro come un disturbo ossessivo-compulsivo. La struttura di personalità è rigida, perfezionista. L’ansia, una inadeguata regolazione nella gestione del tempo e del lavoro stesso, una bassa autostima caratterizzano la persona dipendente. La vita intera è centrata sul lavoro con conseguente pesante riduzione del tempo libero da dedicare ad altro. Alla fine il tempo libero viene completamente assorbito dal lavoro e non c’è più alcuna pausa, divertimento, affetto, interesse. Soltanto il lavoro. In questo processo la compromissione della vita relazionale, affettiva, di coppia, familiare, diventa grave.

La perdita del controllo degli spazi e dei tempi del lavoro è totale: non esistono più regole, è presente una grave difficoltà nel riconoscere e nell’accettare i propri limiti. Il dipendente da lavoro pensa di dover fare sempre di più perché è imperativo fare tutto. La negazione del problema viene esplicitata attraverso affermazioni tese a evidenziare un forte attaccamento etico al lavoro. Senso del dovere, piacere per il proprio lavoro sono le giustificazioni più frequenti addotte da un dipendente dal lavoro.

Il lavoro diventa unico propulsore e strumento di affermazione della propria identità. Il workaddict è un soggetto inadeguato e insicuro, è orientato a cercare sicurezza nella carriera e nel successo, ma alcune caratteristiche della sua personalità compromettono seriamente la validità del suo lavoro: ha difficoltà a relazionarsi in un team di lavoro con altri colleghi, è perfezionista, e ciò può comportare una perdita di efficienza, gestendo male il tempo d’impiego nello svolgimento del lavoro e dedicando eccessiva importanza ai dettagli nella esecuzione del lavoro stesso.
Ipervaluta se stesso, è ipercritico con i colleghi, l’adesione al lavoro è rigida, non sa delegare nulla agli altri, è presenzialista, ipervigilante, orientato al controllo.

Le distorsioni cognitive errate presenti, secondo il modello cognitivista, sono organizzate in un sistema rigido che il soggetto ha sviluppato e coprono una voragine nella vita e nella struttura di personalità del dipendente. Tra le distorsioni cognitive si possono riscontrare, ad esempio, pensieri di perfezionismo, pessimismo, senso di inefficacia, esternalizzazione.
Nel trattamento terapeutico della dipendenza da lavoro è fondamentale lavorare sulla ristrutturazione cognitiva, sul recupero delle emozioni e sulla capacità di comunicazione emotiva, sull’autostima, sulle relazioni affettive, di coppia e familiari.
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