La pena di
morte
IN ITALIA VIENE APPLICATA
SOLO AGLI ONESTI CITTADINI, AI CRIMINALI NO
La pena
di morte, chiamata anche pena capitale, è l'esecuzione di un prigioniero
ordinata da un tribunale in seguito ad una condanna. Solitamente la pena di
morte viene comminata a persone ritenute responsabili di reati gravi, come
omicidio e alto tradimento. In alcuni paesi vengono considerati passibili di
pena capitale omicidi occorsi durante l'esecuzione di altri crimini violenti,
come la rapina o lo stupro.
L'opinione pubblica di molti
paesi è divisa. In molti paesi in cui vige la pena di morte, primo fra tutti gli
Stati Uniti, esiste un forte movimento che ne chiede l'abolizione. Viceversa, in
molti paesi in cui non c'è pena di morte, tra cui l'Italia, riaffiorano
periodicamente richieste di riammissione di questa pratica nel Diritto penale.
http://www.prodeathpenalty.com/
http://www.murdervictims.com/
siti a favore della pena di morte, in
inglese.
Chi avrebbe
meritato la pena di morte
I casi più famosi
IL MIGLIO VERDE
Molto spesso quando accadono certi fatti particolarmente efferati viene rievocata la pena di morte, purtroppo invece chi è colpevole anche di più omicidi fa pochi anni di carcere contando permessi premio, buona condotta e se va bene che rimane un buon numero di anni dentro prima o poi uscirà. Molto spesso queste persone non si pentono dei loro delitti. |
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I casi del "MIGLIO VERDE" sono i più famosi, ovviamente anche se non citati sono compresi quelli ai quali i media danno poco risalto. |
Mantenitori:
52 (quelli in rosso)
Paesi che attuano una moratoria
delle esecuzioni: 4
Paesi membri del Consiglio d’Europa, che
attuano una moratoria delle esecuzioni e si sono impegnati ad abolire la pena di
morte: 1
Abolizionisti di fatto (non
eseguono sentenze capitali da almeno 10 anni): 38
Abolizionisti per crimini ordinari: 10
Abolizionisti: 92
Dati presi dal sito www.nessunotocchicaino.it cliccando sulla sulla mappa si accede al sito, sulla destra ritroverete la stessa mappa e cliccando potete vedere in dettaglio la situazione di ogni stato.
Non è solo un sito ma è IL
sito (nonché un'associazione) che si batte per eliminare la pena di morte, come
dice il nome sta dalla parte di Caino che uccise Abele ( Caino è un personaggio
biblico, figlio maggiore di Adamo ed Eva, fratello di Abele) o quantomeno non
accetta che venga ucciso per ciò che ha commesso.
Dal sito: "Il 98% delle
esecuzioni nel mondo
avviene in paesi autoritari e illiberali come Cina, Iran, Arabia Saudita... La
soluzione definitiva del problema sta proprio qui e, prima che l’abolizione
della pena di morte, riguarda l’affermazione della democrazia, lo stato di
diritto, i diritti umani." E'
giusto ma solo in parte, dato che il vero problema non è la pena di morte in se,
ma COME viene applicata, dato che in molti di questi stati viene usata ancora la
lapidazione e vengono punite donne che hanno SUBITO (le vittime insomma) uno
stupro.
Questa organizzazione fondamentalmente è una succursale del partito radicale,
basta esaminare chi c'è ai vertici:
![]() Marco Pannella cofondatore del partito radicale, anticleriacale, antiproibizionista (vuole legalizzare le droghe soprattutto quelle leggere), a favore di aborto e eutanasia. Certo sono sue posizioni e ha diritto di averle, ma quando dice di essere a FAVORE DELLA VITA e quindi è contro la pena di morte si dimentica delle droghe, che sono una pena di morte prolungata, l'aborto e l'eutanasia (anche se è un tema molto personale quest'ultimo, forse più giusto è essere contro l'accanimento terapeutico, ma non divaghiamo). Se ne può dedurre che E' Sì A FAVORE DELLA VITA, MA SOLO DI QUELLA DI CAINO. |
![]() Sergio D'Elia anche lui Radicale ma qui andiamo ancora peggio, ricopre un ruolo, dopo Pannella, di massima importanza nell'organizzazione nonostante trent'anni fa è stato condannato a 25 anni di carcere (ne ha scontati solo 12) per partecipazione a banda armata (in poche parole era un terrorista) e concorso morale in omicidio durante l'assalto al carcere di Firenze nel 1978 dove morì un agente di polizia (Fausto Dionisi). Recentemente durante un una trasmissione alla domanda se si vergogna del suo passato ha risposto NO ( vedi video ). Ovvio che uno come lui è contro la pena di morte, |
Altri esponenti della Rosa nel Pugno:
Elisabetta Zamparutti (tesoriere) Tra i più conosciti ovviamente vale lo stesso discorso di Pannella militando nello stesso partito. |
il
terrorismo, soprattutto quello armato sarebbe passibile di pena di
morte. Afferma di avere pagato il proprio debito (insomma 12 anni su 25) e possiamo anche essere d'accordo, ma per fare un paragone, un alcolizzato e drogato che uccide provocando un incidente stradale un ragazzo, una volta uscito di prigione se si è pentito e vuole davvero rimediare si dovrebbe battere contro le droghe e l'alcol al posto di aprire un locale notturno. |
L'ergastolo dovrebbe
essere la prigione a vita, dico dovrebbe perchè almeno qui da noi (ma non solo)
l'ergastolo non viene più dato nonostante esista, nemmeno per gli omicidi
volontari, addirittura si è avanzata l'ipotesi di abolirlo (2007) con la
motivazione che ormai non viene più dato, certo, al posto di andare nella
direzione opposta lo si vuole abolire. Nel 1981 venne fatto un referendum, la
proposta era quella di abolire l'ergastolo, il 77% della gente votò NO, più o
meno 8 su 10 erano contrarie. Nel 1998 fu fatta una proposta per abolirlo di
nuovo e lasciare un massimo di 32 anni, ma passò solo al senato e non alla
camera fortunatamente. Ora spiegata questa vergognosa mentalità più a favore di
chi commette il crimine che del cittadino onesto è giusto chiedersi, è meglio
lasciare chi ha commesso un crimine molto grave (ad esempio uno o più omicidi)
in carcere a vita o per tot anni oppure condannarlo a morte? Contando le spese
del mantenimento e che certi elementi non verranno mai riabilitati già sarebbero
sufficienti motivi, ma la pena di morte è la massima pena, la prigione toglie la
libertà, la pena di morte toglie la vita.
Quindi certezza di pena sì, per qualsiasi reato, ma per quelli più gravi deve
essere prevista la pena di morte!
Lo stato può uccidere a sua volta un assassino?
Lo stato non uccide, giustizia. C'è una bella differenza, un criminale che uccide commette un omicidio, mentre lo stato fa giustizia. Ovvio come detto sopra i reati devono essere gravi, ad esempio un omicidio particolarmente efferato, l'uccisione di un membro delle forze dell'ordine ecc... Poi ci deve essere la certezza della colpevolezza e i metodi per eseguirla devono essere umani.
E' capitato che siano stati giustiziati innocenti?
E' capitato che (si parla sempre di stati democratici) alcuni condannati a morte (a volte pure giustiziati) sono poi risultati innocenti, quindi scarcerati. Questo è stato possibile grazie all'uso della prova del DNA usata solo recentemente, quindi il problema non è la pena di morte in se, ma migliorare i processi e la certezza della colpevolezza. C'è da considerare che molte volte i condannati erano palesemente colpevoli.
Le Motivazioni
a favore
Perchè la pena di morte
serve?
Tra alcune motivazioni favorevoli c'è la necessità di punizioni esemplari per i delitti più efferati, il non funzionamento del sistema carcerario e le spese eccessive per il mantenimento dei detenuti.
I sostenitori della pena
di morte inoltre trovano ragioni diverse a sostegno della loro tesi, ragioni di
ordine etico, sociale, anche economico.
Essi partono dal presupposto che compito fondamentale dello Stato sia difendere
ad ogni costo i singoli individui e la comunità, che chi rispetta la legge ha
diritto ad una tutela maggiore rispetto a chi la disattende, che chi commette
reati deve pagare, che esistono colpe per cui nessuna pena, tranne la morte,
costituisca la giusta punizione.
Sarebbe quindi un'esigenza di giustizia a sostenere le loro ragioni.
In relazione alla pena di morte le teorie sulla funzione della pena si possono
ricondurre a due filoni fondamentali: quello della retribuzione e quello della
prevenzione. Per il primo la pena è un male che interviene come reazione morale
e giuridica al male che è stato commesso con il reato, alla cui gravità è
proporzionato, in modo da configurarsi come castigo morale e non come
vendetta; per il secondo lo Stato non restituisce male con male, ma si
limita a difendere la società dalla pericolosità degli autori dei reati,
cercando attraverso la pena di impedire che soggetti socialmente pericolosi
commettano altri reati.
La pena di morte inoltre, soddisfacendo il risentimento delle vittime e dei loro
parenti, eliminerebbe la tentazione di vendette private ed il manifestarsi di
disordini sociali.
L'eliminazione definitiva di un delinquente eviterebbe poi il ripetersi di altri
reati da parte dello stesso che, pur condannato, potrebbe ritornare in libertà
per condoni o altri meccanismi previsti dalla legge; certamente sul piano
economico essa rappresenta un sistema di punizione molto meno gravoso di una
lunga detenzione e dell'ergastolo, e quindi vantaggioso per la comunità.
Il fatto che la pena di morte sia irreparabile e non si possa risarcire chi sia
stato condannato ingiustamente non sarebbe una ragione sufficiente per
sopprimerla: basterebbe applicarla solo nei casi in cui ci sia la matematica
certezza della colpevolezza dell'imputato; tanto più che esiste un'ulteriore
garanzia: il potere di ogni capo di stato di concedere la grazia in caso di
dubbio, commutandola in ergastolo o altra pena detentiva.
*Molti sostenitori della pena di morte ritengono che abbia pure la funzione di deterrente, io però non sono d'accordo.
CRIMINALI PIU' TUTELATI DEI CITTADINI E DELLE FORZE DELL'ORDINE
Molto
spesso sentiamo di cittadini onesti che si difendono da ladri o aggressori e
feriscono o a volte uccidono, per quel gesto subiscono processi su processi e
alla fine subiscono condanne superiori ai veri criminali solamente perchè si
sono difesi, dovrebbero ricevere un riconoscimento piuttosto! Ancora peggio
quando sono le forze dell'ordine a difendersi, sia durante il classico lavoro
giornaliero, se sparano durante una rapina uccidendo il rapinatore che punta la
pistola, se sparano durante un posto di blocco a chi lo sfonda (magari un
indagine interna per stabilire l'accaduto è normale), quando devono fare un
arresto problematico di un immigrato ubriaco e usano la forza, vengono molte
volte pesantemente colpevolizzati, quando svolgono solo il loro lavoro. Anche
quando ci sono eventi "speciali" come partite, manifestazioni (soprattutto dei
no-global o centri sociali) alla minima manganellata o se viene abbattuto un
ragazzo che cerca di colpire un carabiniere (vedi G8 di Genova) subito che si
protesta per la polizia violenta.
CONDANNE TROPPO LEGGERE, SCONTI DI PENA E PERMESSI PREMIO
Quando succedono delitti
efferati ci si aspetta che chi li commette quantomeno rimanga in carcere a vita
ma non è così, vengono dati pochi anni e con il tempo diminuiscono per buona
condotta, il condannato usufruisce di permessi premio e a volte anche di
semilibertà anche se ha stuprato, torturato e ucciso 2 ragazze (vedi il caso
Izzo del Massacro del Circeo). Ma senza parlare degli omicidi, i piccoli reati
partendo da furti, rapine ecc... e grandi come stupri e pedofilia vengono puniti
con troppi pochi anni di carcere.
Poi c'è stato pure l'indulto che ha fatto uscire molti criminali e ha scontato
la pena anche a chi ha commesso omicidi, meno male che i reati a cui
veniva applicato l'indulto non erano gravi, ultimamente si è riparlato
nuovamente di abolire l'ergastolo, brutto segnale di chi ci governa. A quanto
pare costruire nuovi carceri è un idea troppo strana.
Mauro Dalla Porta Raffo spiega chiaramente perché la pena di morte è utile e risponde pure all'obbiezione riguardo la condanna di persona non sempre sicuramente colpevoli. | Video delle Iene dove viene intervistato l'ultimo boia francese. |
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Mali. Governo decide
abolizione pena di morte Il governo del Mali ha annunciato di aver approvato il progetto di legge che abolisce la pena di morte, sostituendola con l’ergastolo. Il provvedimento deve ora essere approvato dal parlamento. Le ultime esecuzioni in Mali risalgono al 21 agosto
1980, quando Mamadou Keita e Karuba Coulibaly, entrambi condannati a morte
per omicidio, rapina a mano armata e altri crimini nel 1980, sono stati
fucilati. Le ultime condanne a morte sono state registrate nel 2002, nei
confronti di 26 persone, 19 delle quali condannate in contumacia. |
Sant
Egidio -
"IL GABON ABOLISCE LA PENA DI MORTE"
Da Napoli, dove è in corso il meeting della Comunità di Sant'Egidio 'Per un mondo senza violenza', arriva una buona notizia che toglie terreno alla pena capitale: in un messaggio inviato e letto alla cerimonia inaugurale, il Presidente della Repubblica del Gabon Omar Bongo ha annunciato la decisione di abolire la pena di morte nel Paese africano. E' sicuramente un passo avanti per giungere all'abolizione universale della pena capitale e all'arresto immediato di ogni esecuzione dei condannati a morte in ogni parte del mondo.
Si
svuota il braccio della morte di New York
Corriere della Sera -
Ai giudici newyorkesi il merito di aver dato una netta
accelerata alla continua retromarcia statunitense sulla pena di morte.
27 GIU 2007 MOSCA -
Kirghizistan abolisce pena di morte
- Il Kirghizistan ha abolito la pena di morte, dopo una
moratoria in vigore dal 1998. Il presidente Kurmanbek Bakiev ha
firmato la legge. La decisione si inserisce in una piu' generale
riforma che riguarda tutti gli aspetti del sistema giudiziario,
dal funzionamento dei tribunali a quello delle procure. "Lo
scopo -si legge in un comunicato- e' di umanizzare il diritto
penale, con l'abolizione della pena di morte, sostituita
dall'ergastolo e con l'introduzione di nuovi tipi di punizione".
© Ansa
27 aprile
2007 GIAPPONE - Tre condannati a morte sono stati impiccati oggi in
Giappone, nella prima serie di esecuzioni del 2007.Lo ha annunciato il ministero
della Giustizia, al quale spetta di decidere la data delle esecuzioni,
comunicata ai condannati solo poco prima di salire sul patibolo. I tre, tutti
condannati per omicidi plurimi,sono stati impiccati in penitenziari di Tokyo,
Osaka e Fukuoka, nel meridione. Sono state le prime esecuzioni dalle quattro che
il 25 dicembre scorso.
20 gennaio 2007 PERU'
PERU'. IN MIGLIAIA IN PIAZZA IN FAVORE PENA CAPITALE
Migliaia di persone sono
scese in strada a Lima, in Perù, per chiedere l'introduzione della pena di morte
per reati di terrorismo e di abusi su minori. Il presidente peruviano Alan
Garcia, a favore della pena di morte, vuole riformare la Costituzione per indire
un referendum su questo tema.
Il presidente Garcia ha incontrato gli organizzatori del corteo, e ha sfilato
insieme a circa 3mila persone fin sotto il balcone del palazzo presidenziale.
"Il popolo non vuole vendetta, il popolo vuole giustizia", ha detto Garcia. "Non
posso placare il grido del popolo peruviano. Ho promesso di instaurare la pena
capitale durante la campagna elettorale e voglio essere onesto e leale con il
popolo", ha aggiunto.
Garcia in particolare ha proposto di applicare la pena di morte ai condannati
per reati di terrorismo e di abuso su minori. Si tratta di uno dei punti del suo
programma con cui ha vinto le elezioni presidenziali lo scorso anno.
La settimana scorsa, il presidente ha anche proposto di riformare la
Costituzione, per poter indire un referendum su questa questione. Secondo Garcia,
l'85 per cento dei peruviani è a favore della pena di morte limitatamente ai
reati da lui presi in considerazione.
25 dicembre 2006
GIAPPONE: quattro detenuti giapponesi sono stati giustiziati, hanno reso
noto funzionari, si tratta delle prime esecuzioni in Giappone da settembre 2005.
Il portavoce del Ministero della Giustizia, parlando anonimamente in conformità
alla politica del ministero, ha letto una dichiarazione che conferma le avvenute
esecuzioni, senza rilasciare ulteriori dettagli.
Si tratta delle prime
esecuzione nel paese dall’entrata in carica del nuovo Primo Ministro Shinzo Abe,
lo scorso settembre, e dal la nomina di Jinen Nagase a Ministro della Giustizia.
Il predecessore di Nagase, Seiken Sugiura, era un oppositore della pena capitale
e non mai ha firmato ordini di esecuzione negli 11 mesi del suo ufficio.
(Fonte: AP)
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Maggio 2007
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